Sono la mamma di un bel ragazzino di 10 anni. Chri è un portento della natura, è brillante, simpaticissimo, adora il calcio e ha una memoria allucinante. Lui è la vivacità ma è anche la tristezza, è un tenerone ma è anche aggressivo, è l'amore ma è anche rabbia esplosiva. Lo adoro, ma non è sempre facile essere la sua mamma.
Chri convive con ADHD, DSA, DOP e TOURETTE con coprolalia e crisi di rabbia. Sì, devo ammetterlo, non ci facciamo mancare nulla!
All'inizio, per i tic, mi disperavo, forse per imbarazzo o per l'insegnamento avuto crescendo, soprattutto con la coprolalia, cioè uno sproloquio di parolacce e bestemmie, ma sono cambiata ed ho imparato ad usare l'ironia, cerchiamo di ridere insieme e tutto è più facile. La verità è che i tic sono LA PUNTA DELL'ICEBERG, coi tic puoi imparare a conviverci, ma le crisi di rabbia ed il Disturbo Oppositivo Provocatorio sono veramente delle brutte bestie!
La cosa più difficile che abbiamo dovuto affrontare nel nostro percorso di genitori è stata proprio l'aggressività: scattava sempre per un nonnulla e qualsiasi cosa io gli chiedessi di fare era l'occasione per rispondere male e diventare violento e aggressivo.
Solo un anno e mezzo fa, ero piena di lividi sulle braccia e sui polsi, tanto da fotografarmi per farli vedere alla neuropsichiatra.
Quel periodo non potrò mai dimenticarlo, ero disperata e non vedevo una via d'uscita, mi chiudevo a chiave in camera mia o in bagno, trovandomi poi con le porte rotte dai calci che tirava ma ho scoperto di avere una forza che non sapevo di avere e ho agito, mi sono asciugata le lacrime e ho chiamato la neuropsichiatra che ci seguiva e mi ha indirizzato a consultare una psicoterapeuta. Con questo voglio dire a tutti voi, che vi trovate in un momento difficile, di NON MOLLARE, attivatevi subito e cercate tutti gli aiuti possibili:
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Prima cosa sentite il neuropsichiatra e raccontate la vostra situazione con tutti i particolari (non vergognatevi di raccontare tutto!!) Se il medico consiglia un farmaco non abbiate paura, se il ragazzo soffre ha il diritto di poter stare meglio e non è detto che lo prenderà per sempre.
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Fategli fare la psicoterapia cognitivo-comportamentale specifica per i comportamenti aggressivi (Child Training o Coping Power Program). Eventualmente rivolgetevi anche ad altre figure professionali come educatore, neuropsicomotricista, logopedista che possono aiutarlo a lavorare sugli aspetti di inattenzione, iperattività o eventuali disturbi dell'apprendimento che, rendendo frustrante ogni giorno passato a scuola, aggiungono rabbia al suo stato emotivo.
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Cercate di fare anche voi una terapia genitoriale, il cosiddetto Parent Training. A volte noi genitori, semplicemente non sappiamo come reagire a certi comportamenti oppure non immaginiamo nemmeno di poter evitare certe crisi anticipando alcuni meccanismi. Per esempio cercate di non "innescare" la bomba perchè se loro rispondono ad alcune situazioni in modo inappropriato poi diventa quasi un'abitudine perchè non sanno in che altro modo reagire. Tocca a voi, con l'aiuto di uno specialista, trovare il modo giusto per bloccare questo circolo vizioso e vi assicuro che esiste il modo perché noi lo abbiamo trovato.
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Ultimo consiglio: seguite tutte le raccomandazioni dei medici e se non vi convincono, INSISTETE, domandate, chiedete dei secondi pareri e cercate un modo per ritrovare un minimo di serenità.
Non lasciatevi andare, non pensate che non esista una soluzione, non cedete alla disperazione e soprattutto non accettate la violenza senza reagire nella maniera adeguata.
Provate a seguire i consigli che vi ho dato e vedrete che le cose piano piano miglioreranno così come è successo a noi: abbiamo fatto parent training e poi continuato con terapia cognitivo-comportamentale, abbiamo parlato con specialisti, introdotto neurofarmaci, cambiandoli perchè non adatti e fatto divulgazione a scuola e con la squadra di calcio.
Abbiamo fatto un bel percorso e, anche se abbiamo ancora tanta strada da fare, devo dirvi che le cose sono migliorate tantissimo e a volte sembra di vivere un'altra vita, serenamente e con tanto amore.