Le manifestazioni della sindrome di Tourette raramente sono gravi dal punto di vista medico, non sono pericolose per la vita del bambino, ma sono tuttavia invalidanti sul piano sociale. I tic infatti provocano emarginazione, ritiro sociale, rabbia per non riuscire a controllare il proprio corpo e ansia di non riuscire ad affrontare le varie situazioni della vita.
La scuola è il luogo dove bambini e ragazzi passano la maggior parte
delle loro ore e spesso i tourettici si ritrovano a dover fronteggiare un fisiologico confronto con i pari, in una situazione di grande fragilità.
La Tourette li pone loro malgrado al centro dell’attenzione: questo li rende spesso oggetto di sguardi e commenti derisori, altre volte li rende “vittime” dei propri vissuti di malattia e inferiorità/inadeguatezza nei confronti del gruppo dei pari, il quale, in età evolutiva, ricopre un ruolo fondamentale nella creazione di una adeguata immagine di sé.
Intervento necessario è quello che spesso viene richiesto da docenti ed insegnanti, i quali, molte volte, non hanno sufficiente formazione per comprendere la natura del disturbo che si trovano a dover gestire, tanto da portare alcuni a mettere in dubbio l’involontarietà stessa dei suoni e dei movimenti prodotti e delle altre difficoltà di apprendimento che spesso si associano al disturbo, così come le difficoltà attentive o comportamentali.
L’esperienza scolastica diviene, per molti bambini, luogo di frustrazione e catalizzatore delle proprie ansie e paure; anche per questo motivo in alcuni casi è necessario prevenire il rischio di disinvestimento nelle relazioni sociali, e lavorare sulla tendenza all’isolamento e sull’ansia del bambino.
In questo webinar, organizzato da AIST, la dottoressa Roberta Galentino ci aiuta a capire quali sono le difficoltà del ragazzo tourettico a scuola e come affrontarle correttamente.